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Giornata dei famigliari curanti

Il 30 ottobre in Svizzera si celebra la Giornata dei familiari curanti. In questa occasione si vuole richiamare l’attenzione su tutte quelle persone – sempre più numerose, in verità – che vivono accanto a familiari non più autosufficienti e se ne prendono cura, a titolo completamente gratuito e volontario. 

In Valposchiavo, l’associazione Sostegno famigliari curanti offre da tempo la possibilità a queste famiglie di usufruire delle «Giornate di sostegno». Un’occasione per gli anziani non più autonomi, e che spesso si appoggiano già ai servizi Spitex, di uscire per qualche ora dal proprio ambiente domestico e trascorrere una giornata in compagnia in un ambiente sereno e con personale qualificato, e per i familiari curanti di concedersi qualche ora di riposo per recuperare tempo ed energie.

Alle «Giornate di sostegno» partecipano una quindicina di anziani della valle, di età varia (il più anziano è del 1928, il più giovane del 1951), sia uomini che donne. «Poter offrire un servizio di sostegno alle famiglie impegnate in un’attività di cura è sempre stato un mio sogno – spiega Doris Godenzi, poschiavina originaria della Prettigovia, con una formazione nel sociale e una storia personale di cura e assistenza famigliare –. La prima esperienza in questo senso è stata “La Girandola” con la Spitex, poi per sei anni ci abbiamo provato in Casa Anziani, ma probabilmente le persone erano un po’ frenate dal fatto che non si sentivano ancora “pronte” per entrare in una struttura». All’inizio del 2019 si è deciso così di lanciare la «Giornata di sostegno» in Casa Conviva. «Le richieste sono state subito tante e in poco tempo ci siamo accorti che una giornata sola non bastava, così ne abbiamo aggiunta un’altra» sempre Doris. Poi, la scorsa primavera, è arrivato il Covid, che ha costretto tutti – Gruppo di sostegno ai famigliari curanti incluso – a fermarsi. «A maggio, fortunatamente, siamo potuti ripartire, ma in Casa Conviva non avevamo più lo spazio sufficiente per garantire tutte le misure di sicurezza. Così ci siamo attivati e abbiamo trovato questo appartamento a Spineo, dove riceviamo quindici anziani ripartiti su tre giornate, il martedì, il giovedì e il venerdì». 

Gli ospiti raggiungono i locali alle 10 con i volontari dell’ATE, che passando a prenderli a casa e li riportano alle 16, a fine giornata. L’appartamento, però, è già aperto dalle 9, per chi vuole arrivare prima, accompagnato dai propri famigliari. «Spesso lo ripeto, ma perché ne sono fermamente convinta: qui in valle dobbiamo collaborare. Iniziative come queste possono funzionare solo se c’è collaborazione» riflette Doris. 

Nelle «Giornate di sostegno» gli anziani condividono varie attività, dalla lettura, al gioco delle carte, dalla preparazione del pranzo ai lavori a maglia. Le stesse vengono scelte in base alla composizione del gruppo e alla giornata. «Non abbiamo un calendario fisso – spiega Doris – Mi piace che ci sia libertà di fare ciascuno quello che si sente. Le attività, poi, variano a seconda delle stagioni, così come il menu, che è base di prodotti tipici locali». 

Del team, oltre a Doris Godenzi, fanno parte Maria Lardi Jenny, infermiera, e Katia Lardi, che si alternano sui tre giorni in modo da essere presenti sempre in due. A loro si affiancano in caso di necessità Sandra Raselli-Kalt e Caterina Vassella-Capelli. Il gruppo è molto affiatato: «Per 31 anni mi sono occupata di tutt’altro – spiega Katia – sebbene il lavoro che facevo prima mi piacesse, non tornerei più indietro. Gli anziani sono riconoscenti e con quel poco che hanno, ti danno in cambio moltissimo». 

Dal punto di vista finanziario, l'iniziativa – partita sulla base del volontariato – può contare oggi sul contributo dell'ATE, della fondazione GABU e del Comune di Poschiavo, come pure su donazioni private. «Noi lavoriamo con l’aiuto di un folto gruppo di volontari per il trasporto degli ospiti e l’organizzazione delle altre attività, come canti e giochi a carte, passeggiate in compagnia, ecc. Abbiamo comunque diversi costi, che possiamo affrontare solo grazie ai contributi: tre impiegate a ore, l’affitto dell’appartamento a Spineo e l’acquisto dell’equipaggiamento, il trasporto e l’acquisto di materiale vario per le attività, le gite» spiega Marcella Raselli, cassiera. «Il nostro obiettivo – prosegue – è quello di alleviare l’impegno dei familiari che tengono a casa i loro cari bisognosi di assistenza, persone che altrimenti sarebbero destinate nel reparto lungo degenti. Il fatto che gli anziani possano restare il più a lungo possibile al proprio domicilio rappresenta sicuramente uno sgravio finanziario per il Comune». Un concetto ribadito anche dal presidente del Comitato, Gianmarco Tuena: «L'obiettivo delle giornate di sostegno è di alleviare l’impegno dei familiari che tengono a casa i loro cari bisognosi di assistenza, persone che altrimenti sarebbero destinate nel reparto lungo degenti. Il fatto che gli anziani possano restare il più a lungo possibile al proprio domicilio e che durante le giornate di sostegno possano comunicare e agire in modo creativo con altri ospiti e con i responsabili delle giornate, li mantiene sicuramente agili a livello di pensiero e presenza e, non da ultimo, su di morale! Queste giornate rappresentano indubbiamente anche uno sgravio finanziario per il Comune. Il fatto che le persone anziane siano meno sole e più contente ritarda il momento di entrata in una struttura». Per questo il bilancio del presidente è ampiamente positivo: «L'offerta è stata accolta positivamente in valle. Le persone anziane non più autonome che si ritrovano magari in situazione di solitudine, perché i parenti vivono lontano, ma che non sono ancora in situazione da dover andare in casa anziani o al centro diurno trovano nelle giornate di sostegno un ambiente familiare con possibilità di calore umano. Se poi si trovano in situazione di solitudine e magari senza contatti, il fatto che gli ospiti possano se necessario approfittare del trasporto da parte dei volontari è pure di grande importanza».

Purtroppo, nonostante i migliori auspici e tutte le misure adottate per poter offrire agli ospiti la necessaria sicurezza, lunedì il comitato ha dovuto prendere la sofferta decisione di sospendere le giornate, in attesa che passi anche questa seconda ondata della pandemia. «La situazione attuale ci obbliga a interrompere le giornate di sostegno, è veramente triste, in particolare per gli ospiti – fa sapere il presidente –. Speriamo però di poter presto riprendere, come dopo il confinamento della scorsa primavera!».

Grigione Michela Nava
Michela Nava
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