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Uncool – riapre la stagione concertistica

Affascinante performance multimediale, tra sonorità gutturali e cristalline, musica improvvisata ed elettronica

Una sessantina di album pubblicati, numerosissime collaborazioni internazionali, Sainkho Natschylak si è esibita a Poschiavo sabato scorso 13 marzo 2021 nell’anfiteatro davanti alla piscina coperta, di fronte a un attentissimo pubblico di 15 persone, il numero massimo attualmente consentito all’aperto.

Nata nella Siberia meridionale in un villaggio della repubblica ex sovietica di Tuva al confine con la Mongolia, ha studiato le tradizioni siberiane lamaiste e sciamaniche e canto, tra cui gli stili di canto armonico specifici della sua regione di origine. Con la sua voce sa spaziare in maniera esemplare tra le sue tradizioni, la musica occidentale contemporanea, la musica elettronica. Ogni suo brano, anche se accompagnato da musica elettronica, mantiene un certo sapore centro asiatico.

Durante il concerto si è esibita in un primo brano maestralmente accompagnata da Cornelia Müller alla tastiera. Per altri due brani è venuto ad aggiungersi il non meno abile Christian Hasler al contrabbasso. Si è esibita in seguito in voce assolo su musica elettronica. Sainkho Natschylak, definita come la leggenda vivente della voce, non ha deluso l’attento pubblico: tra improvvisazioni in duo, in trio e brani in assolo, ha offerto al pubblico un godibilissimo concerto, variopinto a livello di sonorità e di stili. Oltre a presentare due brani scritti nel 1999, ha regalato anche un brano chiesto espressamente dal suo fedele pubblico internazionale che l’ascoltava online.

All’inizio del concerto-performance, accompagnata alla tastiera da Cornelia Müller, l’artista si è prodotta, pennello in una mano e microfono nell’altra, cantando e dipingendo una tela che era stata precedentemente stesa al suolo: si tratta di una partitura grafica, su cui imprime una traccia della sua esibizione del momento. La tela verrà ad aggiungersi alle tele dipinte in occasione di concerti precedenti, che si sono potute ammirare nell’esposizione “una donna – mille voci” allestita per l’occasione nella “Casa Valdata” in Via dal Cunvent, diventata l’atelier di Sainkho Namtchylak durante la sua residenza artistica a Poschiavo.

Per le sue tele-partitura, l’artista utilizza principalmente l’inchiostro e a livello di tecnica, si ispira in particolare a un grande calligrafo cinese del XIX secolo. Sono di un’estrema sensibilità e benché astratte, se osservate nel dettaglio, lasciano sempre trasparire un elemento realistico, un uccellino, un viso, una figura di donna o di uomo, un tempio, un cavaliere, elementi della natura, tutti elementi delle vocalità interpretate al momento del concerto.

Grigione Paola Gianoli
Paola Gianoli
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