Franco Albertini: "Momento duro, ma passerà"
Con la chiusura delle scuole e l’invito a rimanere il più possibile a casa, riducendo al minimo i contatti sociali (anche nella stretta cerchia parentale), le famiglie si trovano di fronte a una situazione inedita: bambini da tenere occupati o, per chi lavora, da affidare a qualcuno, non potendo contare sui nonni; lunghe giornate da riempire (specie per i giovani e gli adolescenti); domande (soprattutto dei più piccoli) a cui cercare di dare risposte.
Un aiuto concreto, in questo senso, arriva dal Servizio sociale Bernina e da Appoggio famigliare Valposchiavo che, anche in questo momento di emergenza, continuano la loro importante opera di supporto a chi si trova in una situazione di particolare difficoltà. «Il Servizio sociale Bernina è aperto e operativo – spiega Franco Albertini –. Alle persone che si rivolgono a noi chiediamo di prendere prima contatto telefonico, come del resto accade già normalmente. Ci siamo organizzati in modo tale che ci sia sempre una persona in ufficio o in collegamento diretto da casa, in grado di dare il supporto richiesto. Per quanto possibile, cerchiamo di risolvere il tutto telefonicamente, in modo da garantire la massima sicurezza alle persone».
Per quanto riguarda, invece, le attività di Appoggio famigliare, al momento continuano a prestare il loro servizio il Nido-Borgo e le famiglie diurne, se pur in misura ridotta, a seconda delle necessità. «Con la chiusura delle scuole – sempre Albertini – molte famiglie hanno deciso di tenere a casa i propri bambini. Tuttavia, per coloro che, per esigenze di lavoro o di salute, hanno necessità di affidare i propri figli, continuiamo ad offrire il servizio in base alle richieste. Ci teniamo alle disposizioni cantonali e garantiamo una distanza di sicurezza tra i bambini. Ovviamente la situazione è in divenire e non sappiamo se ci saranno dei cambiamenti».
Sono state temporaneamente sospese, invece, tutte le attività del Centro giovanile, così come il servizio di sostegno per i compiti e tutti i servizi di appoggio a domicilio.
«Alle famiglie – conclude Albertini – rivolgo innanzitutto un invito ad attenersi alle indicazioni che arrivano dalla Confederazione, dal Cantone da tutte le autorità preposte a gestire questo momento di particolare emergenza. Ai ragazzi e ai giovani, in particolare, chiedo di fare uno sforzo e di non incontrarvi per ridurre al minimo i rischi di contagio. Fate, in questa situazione eccezionale, quello che si solito vi diciamo di fare con moderazione: usate i telefonini e gli strumenti che avete a disposizione per comunicare fra di voi. Il momento è duro, ma dobbiamo avere fiducia che passerà. Da questa situazione ne usciremo rafforzati. E a chi si trova in difficoltà dico: noi ci siamo e siamo pronti per dare un aiuto».
