Il turbante di turco in Valposchiavo
Nonostante le preoccupazioni inerenti il riscaldamento della terra, lo sciogliersi dei ghiacciai, l’inquinamento atmosferico, il traffico e tanti altri inquietanti aspetti naturali che possono incidere sulla nostra salute e in definitiva sulla nostra esistenza, è assolutamente gratificante, ammirevole e stupendo, osservare la bellezza della natura durante la “bella” stagione, per me in particolare, in montagna, ma pure nei boschi, nei prati, negli orti e nei giardini. Mi accontento di un solo esempio: chi ha percorso il sentiero che da Alp Grüm conduce a ciò che resta del ghiacciaio del Palü o al “Lac da Caralin”, ed ha potuto godere della visione di migliaia di gigli martagone in fiore, ha potuto apprezzare un’ammirevole immagine della natura nella sua esuberante bellezza. Il giglio martagone è detto anche turbante di turco per via della forma del suo fiore ricurvo.
Ripeto, è solo uno degli svariati scenari di bellezza che potremmo incontrare in ogni angolo della nostra Regione, ma poi in senso più ampio in tantissime parti del mondo. È proprio la flora una delle bellezze della Valposchiavo che si potrebbe valorizzare di più.