La strada del Bernina è sotto controllo
All'interrogazione della parlamentare Gabriela Menghini-Inauen (UDC, Poschiavo), riguardante la situazione generale della Strada del Bernina, il Governo ha risposto affermando che lo stato del collegamento fra Valposchiavo e Engadina è sotto controllo. Anche i tratti più soggetti a pericoli naturali vengono monitorati regolarmente.
Le domande, rivolte all'Esecutivo cantonale nella sessione del dicembre scorso, sono state inviate poco dopo la lunga chiusura del Passo del Bernina causata da una frana imprevista, un disagio che avuto conseguenze di vasta portata in vari ambiti: dai servizi sanitari all'approvvigionamento, dal commercio alle imprese locali e regionali, al frontalierato, ha scritto la parlamentare di Poschiavo nella sua interrogazione.
Menghini-Inauen ha chiesto in particolare come il Governo valuta i rischi di pericolo lungo la strada del Bernina, se nella zona della frana dell'ottobre scorso è prevista la costruzione di una galleria artificiale e quali sono, in generale, gli interventi programmati dal Dipartimento infrastrutture, energia e mobilità (DIEM) per garantire un collegamento sicuro e affidabile tra l'Engadina e la Valposchiavo.
Nelle sue risposte, a nome del Governo retico, la direttrice del DIEM, la Consigliera di Stato Carmelia Maissen (Centro), ha spiegato che in linea di principio i punti nevralgici riconoscibili
lungo la strada del Bernina sono noti, che per i tratti esposti a pericoli sono disponibili analisi dei pericoli e dei rischi.
Secondo le verifiche non vi sono lacune di protezione significative. Maissen ha precisato che, come avviene su altri tratti stradali del Cantone, si procederà a un'ulteriore valutazione della necessità di sostituire opere di protezione e di realizzarne eventualmente di nuove.
Analogamente, anche la Ferrovia retica (FR) dispone di una mappa indicativa dei rischi per la sua intera rete.La frana del 26 ottobre 2023, ha spiegato il Governo nelle sue risposte, si è verificata a seguito di un ristagno di acqua di pendio e di un aumento della pressione delle acque di fessura dovuto a precipitazioni eccezionalmente forti. Perciò, eventi di questo tipo non sono né prevedibili, né evitabili.
Nei loro interventi odierni, i deputati Giovanni Jochum (PLR, Poschiavo), Pietro Della Cà (UDC, Brusio) e Nora Saratz Cazin (Verdi liberali, Pontresina), oltre a Menghini-Inauen, hanno
denunciato con fermezza le lacune emerse da parte dell'Ufficio tecnico dei Grigioni durante i giorni di chiusura della strada. I parlamentari hanno fatto riferimento alle gravi carenze a livello comunicativo e di coordinamento. Secondo loro è infatti mancata la ricerca di soluzioni alternative in collaborazione con la Ferrovia retica o con la vicina Italia per l'organizzazione del transito attraverso il Passo del Maloja.