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80 delegazioni a Davos per conferenza sulla pace

È un po' più folta di quanto annunciato un mese fa la presenza di delegazioni nazionali al quarto round di incontri dedicati alla formula di pace per l'Ucraina che si terrà domenica a Davos (GR), alla vigilia dell'apertura del Forum economico mondiale (WEF). Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) precisa che saranno oltre 80 gli Stati a inviare in Svizzera consiglieri per la sicurezza, invece della settantina inizialmente prevista.

Il DFAE aveva comunicato in materia l'11 dicembre, subito dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva indicato in un post sulla piattaforma X che la quarta riunione relativa alla sua "formula della pace in dieci punti" della fine del 2022 si sarebbe tenuta nella Confederazione.

Ieri, in un comunicato, i servizi del consigliere federale Ignazio Cassis hanno tornato a ricordare il significato dell'iniziativa. L'obiettivo della conferenza in terra retica, che sarà presieduta dal responsabile del DFAE e da Andriy Yermak, capo dell'Ufficio del presidente ucraino, è di portare a termine i colloqui, a livello come detto di consiglieri per la sicurezza nazionale, sui "principi per una pace giusta e duratura in Ucraina", che dovrebbero costituire il fondamento per l'ulteriore processo di pace.

Tali principi sono stati discussi all'interno di dieci gruppi di lavoro, sempre tra consiglieri per la sicurezza. La Svizzera partecipa in particolare a quelli sulla sicurezza nucleare, sulla sicurezza alimentare e sulla conferma a livello giuridico della fine della guerra.

All'incontro di Davos, che segue quelli in Danimarca (25 giugno 2023), Arabia Saudita (5-6 agosto) e Malta (28 ottobre), verranno presentati i risultati dei gruppi e discusse le prossime tappe.

La formula lanciata da Zelensky mira fra l'altro a perseguire e punire l'aggressore, a proteggere la popolazione e ristabilire la sicurezza e l'integrità territoriale dell'Ucraina. Il piano chiede alla Russia di ritirare tutte le truppe dal territorio internazionalmente riconosciuto dell'Ucraina.

Mosca - che ha annesso la Crimea nel 2014 e le quattro regioni di Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia nel settembre 2022 - respinge ogni accordo che implichi la cessione di territori e valuta tali riunioni come "controproducenti".

La Svizzera accoglie con favore ogni progetto che possa servire da base per un processo negoziale che porti a una pace duratura, sottolinea il DFAE. Ospitando il quarto incontro, Berna sottolinea l'importanza del dialogo nella ricerca di una pace giusta e duratura.

L'evento di Davos si affianca alle altre misure decise dalla Confederazione a sostegno della popolazione colpita dalla guerra: non solo quelle concrete, come l'aiuto umanitario e lo sminamento, ma anche la partecipazione al processo di ricostruzione avviato alla Ukraine Recovery Conference svoltasi a Lugano nel luglio del 2022.

Redazione 150
Keystone-ATS
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