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Giustizia Cb578

Conducente condannato per acrobazie in auto

Il Tribunale federale (TF) ha confermato la condanna di un giovane conducente per aver violato diverse norme della circolazione stradale. Durante l'indagine relativa ad un incidente mortale, in cui non era coinvolto, la giustizia grigionese aveva scoperto alcuni video che lo mostravano in acrobazie spericolanti alla guida.

L'incidente in questione era avvenuto nei Grigioni nella notte tra il 14 e il 15 settembre del 2018, quando un'automobile che circolava ad alta velocità è uscita di strada schiantandosi contro un trasformatore. Uno dei passeggeri, catapultato fuori dalla vettura, aveva riportato ferite mortali. Una seconda automobile, con all'interno alcuni giovani, era poi sopraggiunta sul luogo del tragico incidente.

Le autorità intervenute sul posto, ai fini delle indagini, avevano poi sequestrato i telefonini di tutti i presenti radunatisi attorno a quel che era rimasto della vettura accidentata.

Su uno dei dispositivi recuperati dalla polizia, sono emerse alcune riprese che mostravano palesemente gravi infrazioni della circolazione commesse da uno dei testimoni (non coinvolto nell'incidente), tra cui eccesso di velocità. Ma sullo smartphone sono state rinvenute anche immagini che lo mostravano alla guida con i piedi sul volante o mentre era seduto sulla portiera e con il corpo fuori dal finestrino. Acrobazie queste che sono state sanzionate con una pena sospesa di 13 mesi di reclusione e 75 aliquote giornaliere, oltre a una multa di 910 franchi.

Nella sentenza pubblicata il Tribunale federale ha respinto il ricorso del giovane imputato, il quale aveva sostenuto che i compromettenti video ritrovati sul proprio cellulare erano il frutto di una scoperta fortuita e che non potevano essere utilizzati in un processo.

L'argomentazione però è stata respinta dalla Corte penale, poiché in caso di incidente stradale, a maggior ragione se con esito mortale, è legittimo che i dati di un cellulare sequestrato vengano analizzati per ricostruire il corso degli eventi. L'esperienza dimostra altresì che le persone che commettono atti spericolati alla guida tendono ad immortalare le loro "imprese".

In questo caso, anche se l'imputato non era uno dei protagonisti coinvolti nell'incidente di settembre, i giudici di Mon Repos hanno ritenuto che non si potesse definire il ritrovamento dei dati multimediali una scoperta casuale.

Infatti, i tribunali grigionesi si sono imbattuti nelle infrazioni stradali proprio mentre stavano indagando su un incidente della circolazione. Il legame di questi eventi è abbastanza stretto da consentire l'utilizzo dei video. (sentenza 6B_116/2023 del 10 novembre 2023)

Redazione 150
Keystone-ATS
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