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EKW contraria all'ordine di risanamento dello Spöl

L'Azienda elettrica engadinese (EKW) si oppone all'ordine dell'Ufficio per l'ambiente che chiede un risanamento del torrente Spöl. Nel 2016 un incidente operativo aveva causato la fuoriuscita della sostanza tossica PCB durante i lavori alla diga di Livigno.

In una nota diffusa ieri dalla EKW si precisa che il bacino di dissipazione di 60 metri, posto direttamente sotto il muro della diga e pesantemente contaminato da PCB, è stato bonificato con successo un anno dopo dell'incidente. Successivamente, e in la collaborazione con l'Ufficio per la natura e l'ambiente dei Grigioni e il Parco Nazionale Svizzero, la società idroelettrica ha provveduto a ripulire gli altri tratti del torrente.

Nel suo comunicato la EKW spiega di aver elaborato un progetto e di essere anche stata disposta a un finanziamento anticipato. Purtroppo, dopo lunghe trattative, non è stato possibile accordarsi con le altre parti sulle dimensioni della bonifica proposta.

Denuncia al dipartimento

In una seconda fase l'Ufficio per l'ambiente ha emesso un decreto che regola la modalità di bonifica dello Spöl, secondo il quale i lavori devono essere pianificati, eseguiti e finanziati dalla EKW. Ora la società idroelettrica si oppone al decreto ufficiale e presenta un ricorso al Dipartimento dell'educazione, della cultura e della protezione dell'ambiente

Secondo la EKW alcune parti del decreto sono illegali. Non può infatti accettare l'obbligo di dover ripulire lo Spöl e di doverne sostenerne i costi, mentre è pendente una causa nei confronti dei responsabili della ditta produttrice della sostanza anticorrosiva che ha causato l'inquinamento delle acque.

La EKW precisa che nel settembre 2016 il lavoro di manutenzione non era stato effettuato in modo autonomo. L'opera era stata infatti commissionata a una società specializzata in lavori di protezione dalla corrosione. Durante l'operazione vernice tossica anticorrosiva era fuoriuscita riversandosi nello Spöl.

Pesci morti a Pasqua 2013

Un incidente, con conseguenti danni ambientali, si era già verificato nel fine settimana di Pasqua del 2013. Allora migliaia di pesci e altri esseri viventi erano morti nello Spöl a causa della mancanza di un deflusso minimo di acqua proveniente dal bacino di ritenzione di Livigno.

Dopo aver scoperto la moria, la EKW aveva aumentato la portata dell'acqua ma fatalmente aveva inondato di fanghiglia il letto del torrente per una lunghezza di sei chilometri. Altri pesci erano morti nelle turbine della centrale elettrica. Allora non fu però possibile stabilire le esatte responsabilità dell'accaduto e nessuno poté essere perseguito penalmente. La procura dei Grigioni aveva quindi chiuso il procedimento.

Redazione 150
Keystone-ATS
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