Nuovo studio oculistico all'Ospedale San Sisto
- 28-05-2020
Il Centro sanitario Valposchiavo ingrandisce il servizio di oculistica a favore della popolazione locale. Il dottor Paolo Bernasconi, assieme ai suoi collaboratori dottor Luca Muscolino e al dottor Kaspar Rohrer, oculista specializzato in chirurgia oftalmica, offre un servizio di prevenzione, diagnosi, riabilitazione, cura e terapia delle malattie dell’apparato visivo. L’offerta, che si estende a tutta la regione, si trova negli spazi dell’ex studio medico dott.ssa Marianne Darmstadt, dirimpetto allo studio del dottor Tarcisio Menghini presso l’Ospedale San Sisto.
Il nuovo servizio comprende la possibilità di consultare anche l’ortottista Beatrice Buzzetti, che si occupa prevalentemente di bambini affetti da strabismo e difetti della vista con particolare attenzione allo screening nella valutazione, nella riabilitazione visiva e nei disturbi motori degli occhi. «Nel caso di strabismo infantile – che spesso colpisce i più piccoli già in età prescolare – la diagnostica e la prevenzione giocano un ruolo fondamentale per poter correggere la patologia tempestivamente e in modo adeguato. Per questo motivo, l’individuazione precoce di un deficit visivo è molto importante in questa fascia d’età», spiega il dottor Bernasconi.
In Engadina Alta, in Engadina Bassa e Val Monastero, l’ortottista a scadenza regolare visita gli allievi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo delle scuole primarie per un primo screening alla vista in un’ottica di prevenzione alla salute. In Valposchiavo, benché siano diversi i servizi contemplati nell’ambito della promozione alla salute nelle scuole, l’ortottista sarebbe un’ottima integrazione nel servizio medico scolastico.
Una buona parte della diagnostica, i controlli e la profilassi verranno effettuati nel nuovo studio oculistico presso il Centro sanitario Valposchiavo. A scadenza regolare, i pazienti più piccoli potranno essere presi a carico per un primo screening alla vista senza doversi recare oltre Bernina. «L’idea è di andare incontro alle zone periferiche, offrendo alla popolazione le cure sul posto, evitando ad anziani e bambini il viaggio fino in Engadina, quindi siamo noi che andiamo dai pazienti», afferma il dottor Bernasconi.
Il nuovo studio di oftalmologia, grazie all’istallazione di apparecchiature sofisticate, permetterà di effettuare visite mirate. Dall’analisi del campo visivo all’analisi della retina (OCT) per il controllo della degenerazione della macula o del nervo ottico in caso di glaucoma, dal controllo della vista agli occhiali, fino all’esame sonografico. A partire da subito, ogni lunedì – a dipendenza della richiesta, molto probabilmente anche il martedì – lo studio medico sarà aperto per accogliere i pazienti per un controllo della vista più approfondito.
Oltre ai rispettivi controlli e alle visite iniziali, garantite da macchinari all’avanguardia, lo studio oculistico offrirà un servizio di ortottista in un’ottica di prevenzione a favore dei più piccoli.
Il servizio oculistico permetterà anche alle persone anziane di risparmiarsi molti viaggi oltre Bernina. Nel caso di persone malate di glaucoma, in cui la pressione oculare è troppo alta, si effettuano dei controlli generici due o tre volte l’anno, poi una volta all’anno si esegue l’esame del campo visivo con relativa documentazione del nervo ottico. «Dapprima questa visita veniva effettuata esclusivamente in Engadina – così il dottor Bernasconi – ci siamo però resi conto che molte persone, soprattutto quelle più anziane, evitavano di fare questo controllo, perché dovevano spostarsi oltre Bernina». Analogamente vale per i controlli della retina nella degenerazione della macula rispettivamente per la retinopatia diabetica. In questo senso, il fatto di avvicinarsi maggiormente alle periferie per garantire delle prestazioni sanitarie alla popolazione è un fatto di per sé molto positivo, in particolare per assicurare l’accesso alle cure a tutte le fasce d’età e a tutti coloro che non sono in grado di recarsi regolarmente oltre Bernina.
(Galleria fotografica a cura di Nadia Garbellini Tuena)
