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L'appello delle quattro regioni di frontiera

Da molti anni il Comitato per la sicurezza nel Grigione meridionale, formato da Gran consiglieri del posto, si occupa di questioni inerenti alla sicurezza della popolazione nelle quattro regioni di frontiera.

La situazione attuale causata dal "Virus Corona", è giudicata estremamente preoccupante già solo per il fatto che le nostre valli meridionali confinano tutte con l’Italia e sono vicinissime ai focolai dell’infezione virale.

I confini sono attualmente ancora aperti, anche se limitatamente percorribili per alcuni gruppi di persone, questo malgrado dall'Italia giungano voci sempre più insistenti che ne chiedono la completa chiusura. La chiusura delle frontiere è di esclusiva competenza del Consiglio federale e al governo del Cantone dei Grigioni, non rimane che aderire rigorosamente alle direttive dello stesso.

Il Comitato è perfettamente a conoscenza delle conseguenze per il Grigione meridionale, nel caso della chiusura totale delle frontiere (sanità / industria delle costruzioni / turismo ecc.).

Un ulteriore sviluppo negativo della situazione attuale potrebbe avere conseguenze fatali per l’economia delle nostre regioni di frontiera.

Al fine di evitare una chiusura totale delle frontiere, è essenziale intensificare e rafforzare i controlli al confine e lungo le vie di traffico.

Ora, riteniamo sia giunto il momento di rafforzare la comprovata cooperazione tra il Corpo delle guardie di frontiera e la polizia cantonale, ingaggiando nell’area di sicurezza anche formazioni dell'esercito (nel frattempo approvato dal Consiglio federale).

Sfortunatamente però alle nostre latitudini, nella situazione odierna ciò non è possibile o solo parzialmente possibile, a causa della riduzione del personale nelle varie organizzazioni di sicurezza. Le chiusure notturne dei valichi di frontiera dei Grigioni sono solo una delle conseguenze attuali di questa carenza di personale. Chiediamo pertanto che i controlli siano rigorosamente attuati alle frontiere e adattati alle sfide e ai problemi attuali.

È inaccettabile che i pendolari transfrontalieri in arrivo attraversino la frontiera in un veicolo completamente occupato (furgone o autovettura). Questo deve essere evitato nella maniera più assoluta.

Il Consiglio federale nel frattempo ha accettato le misure messe in atto dal Governo del Canton Ticino.

Riteniamo che il nostro Governo cantonale dovrebbe verificare se queste misure potrebbero eventualmente essere attuate anche per le nostre valli meridionali, vale a dire le regioni che confinano con l'Italia.

Con la presente chiediamo inoltre a tutti i datori di lavoro responsabili di attuare i requisiti relativi alle misure igieniche e alle norme di sicurezza, onde evitare che vengano poi costretti a chiudere le loro aziende.

Il nostro comitato è consapevole che la situazione di oggi può essere mitigata solo se tutti rispettano rigorosamente i requisiti e le raccomandazioni emanate dal nostro governo.

A questo punto vorremmo ringraziare tutte le forze in campo, dal settore sanitario alle forze di sicurezza e il governo del nostro Cantone per il grande impegno verso la comunità.

Il Comitato per la sicurezza nel Grigione meridionale, i Gran consiglieri:

Mario Salis, Alessandro Della Vedova, Maurizio Michael, Pietro Della Cà,

Giovanni Jochum, Rico Lamprecht

Redazione 150
Comunicato stampa
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