A Bondo la prova dell’allarme: il sistema funziona
Alle 10 sono suonate le campane, ma dopo i rintocchi a Bondo non è tornato il silenzio. I semafori sui ponti sono diventati rossi e la popolazione, contattata dal municipio anche attraverso un sms, ha ascoltato il segnale che informa di un pericolo. Ma nel villaggio e sulla strada cantonale giovedì mattina non c’era alcun rischio imminente dovuto a colate detritiche. Le sirene sono state attivate per la prova dell’impianto gestito dal Comune insieme all’Ufficio foreste e pericoli naturale del Cantone.
In caso di superamento di una prima soglia di preallarme i responsabili della commissione si riuniscono in municipio. Se si oltrepassa il livello di vero e proprio allarme i ponti vengono chiusi e grazie all’intervento dei pompieri guidati dal comandante Roland Valentin si procede all’evacuazione di una decina di case a Bondo e Spino.
Il ricordo delle devastanti colate dell’agosto del 2017 è ancora ben vivo nella popolazione. Ma il municipale Remo Capadrutt, responsabile del dicastero Foreste, dopo la mattinata di lavoro che ha consentito di perfezionare il sistema ha ribadito che ora la situazione è sotto controllo. «La prova è andata bene: possiamo dire che non c’è alcun pericolo, è tutto monitorato e in caso di abbondanti piogge siamo pronti ad attivare i sistemi di allerta e ad assumere le decisioni conseguenti - ha assicurato -. I ponti, se necessario, vengono chiusi, e una decina di abitazioni evacuate con rapidità. Inoltre il bacino di ritenzione è vuoto e può accogliere una rilevante quantità di materiale in caso di colate detritiche».