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Nuovi eletti: NO a iniziativa lingue straniere

Il trilinguismo è il punto di forza e di coesione del cantone dei Grigioni. I nuovi eletti in Gran Consiglio retico nei circoli del Grigionitaliano per la prossima legislatura non hanno dubbi: l'iniziativa popolare per l'insegnamento di una sola lingua straniera nelle scuole elementari va respinta nella votazione di settembre.

"La forza del nostro Cantone è anche nella convivenza delle diverse lingue: l'inglese è sicuramente importante, ma l'italiano è decisivo per la coesione grigionese. Il mantenimento di due lingue straniere (cantonali) nella scuola elementare rimane per me la giusta via da seguire". Così Samuele Censi riguardo l'iniziativa popolare grigionese "Solo una lingua straniera nelle scuole elementari", depositata nel 2013, che vuole che alle elementari, oltre all'idioma regionale, venga insegnato solo l'inglese nelle zone germanofone e il tedesco in quelle italofone e romance.

L'iniziativa, dichiarata nulla dal parlamento retico nel 2015 ma decretata valida dal tribunale amministrativo in seguito a un ricorso l'anno dopo - sentenza confermata a maggio 2017 dal tribunale federale - verrà sottoposta a voto popolare il 23 settembre.

Dello stesso avviso Hans Peter Wellig: "l'unità e la coesione cantonale si manifestano nel riconoscimento delle tre lingue cantonali soprattutto nell'insegnamento. Passare ad una sola lingua, inglese nella parte tedesca, equivale a dividere le tre regioni linguistiche del cantone. L'inglese serve assolutamente ma a livello di scuola primaria diamo la precedenza alle nostre lingue cantonali".

Se l'iniziativa venisse accolta, prevede Giovanni Jochum, "i ragazzi delle regioni italofone e romanciofone sarebbero penalizzati, dovendo comunque studiare il tedesco e solo più tardi l'inglese. In questo modo a 15-16 anni si troverebbero a dover affrontare lo studio in tedesco e a dover recuperare anni d'inglese persi in precedenza. Oppure dovrebbero essere introdotti due corsi differenti per l'insegnamento dell'inglese a livello di liceo venendo in tal modo separati dai compagni tedescofoni. Una separazione che evidenzierebbe le differenze e andrebbe a scapito delle minoranze linguistiche".

Lo scenario, secondo Pietro Della Cà, non è affatto roseo: "mi aspetto purtroppo un risultato negativo per la lingua italiana. Prima di tutto per una questione di numeri: i genitori di madre lingua tedesca che hanno figli in età scolastica sono più numerosi di quelli di madre lingua italiana. Se poi si aggiunge che i genitori di madre lingua romancia hanno un rapporto molto più stretto con la lingua tedesca, la vittoria dell'inglese sull'italiano sembra cosa fatta. Io sono dell'opinione che nella fase della scuola dell'obbligo le regole debbano essere uguali per tutti. Finita questa fase obbligatoria, inizia la vera gara e che vinca il migliore!".

Redazione 150
Keystone-ATS
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