
Cima La Sella tra ghiaccio, roccia e risate
Sabato pomeriggio, 28 giugno, ore 13: il gruppo della Sportiva Palü Poschiavo, 15 partecipanti in tutto, si è ritrovato al parcheggio Palazzo Mengotti per una due giorni in montagna con un obiettivo: la cima La Sella (3'584 m), una vetta elegante e panoramica nel gruppo Bernina.
Raggiunta Pontresina, abbiamo montato le biciclette e risalito la Val Roseg fino a dove finisce la strada. Qualcuno con bici d’ultima generazione, biammortizzate e telaio leggero… altri con modelli che probabilmente hanno visto più cantine che sentieri. Ma alla fine siamo arrivati tutti dove dovevamo arrivare.
Da lì si prosegue a piedi, su un sentiero ben tracciato fino alla Capanna Coaz, il nostro rifugio per la notte. Splendida la giornata, sì… ma con un caldo che ricordava più una sauna finlandese che l’Engadina. Ma la vista sulla valle e, soprattutto, la birra fresca in capanna hanno ricompensato ogni fatica.
La serata si è svolta in allegria, tra giochi a carte, chiacchiere e tanta voglia di staccare. La notte? Beh… i rumori tipici dei Lager di capanna non sono mancati, e il riposo non è stato uguale per tutti. Ma fa parte del pacchetto.
Alle 4 la sveglia, e alle 4.30 si parte, dopo una colazione veloce e il check dell’attrezzatura: ramponi, picozza, casco, corda, e la solita buona dose di motivazione. Il Vadret da Roseg ci ha accolti con la sua bellezza glaciale e un cielo sereno. Malgrado la quota, il caldo non ci ha mollati neanche lì: a più di 3'000 metri di altezza, in maglietta e senza un filo d’aria fresca, sembrava più di essere in piazza a Poschiavo in una calda giornata estiva che su un ghiacciaio.
Dopo il tratto su ghiacciaio, l’ultimo sforzo: circa 150 metri di cresta rocciosa, con passaggi non troppo esposti ma con roccia non troppo stabile. E poi eccola, la vetta della Cima La Sella: 3'584 metri sopra il mare e sopra i pensieri, con un orizzonte che sembrava dipinto, dominato dai giganti del Bernina.
Dopo la pausa in cima e le foto di rito, la discesa è avvenuta lungo lo stesso percorso e con un po’ di stanchezza che cominciava a farsi sentire, ma anche con la soddisfazione piena negli occhi.
Un grazie speciale va a Moreno Demonti, la nostra guida, e a tutti i monitori, che con calma, esperienza e buon umore hanno accompagnato il gruppo in sicurezza. Senza di loro questa gita non sarebbe stata la stessa.
Una due-giorni completa: un pizzico di fatica, una vetta spettacolare, tanti sorrisi e quella sensazione di «essere nel posto giusto», sensazione che solo la montagna sa regalare.
Per la Sportiva Palü Poschiavo:
Gianluca Cortesi
Sabato pomeriggio?