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Federico Bordoni (a sinistra) con Simone Pelliccioli

Il bullismo narrato da Federico Bordoni

Il bullismo, un tema drammatico e sempre attuale, è al centro del romanzo Diari di persecuzioni, che porta la firma del poschiavino Federico Bordoni ed è stato presentato sabato scorso al Centro parrocchiale di Poschiavo. L’incontro è stato particolarmente interessante, anche nella dinamica del colloquio grazie alla preparazione e all’attenta conduzione del moderatore Simone Pellicioli e alla spontaneità diretta e al coraggio di esporsi dell’autore Federico Bordoni. 

Sono state presentate di fronte a un pubblico di quasi 80 persone un’opera e un’esperienza di vita alquanto dure. Infatti, lo stesso autore non nasconde di aver subìto in età adolescenziale la ferocia del bullismo e di aver riportato sulle pagine anche le sue vicende autobiografiche. È un libro quindi che racconta di un fenomeno devastante per chi lo subisce. E prima del colloquio a parlarne è Ilaria Bonadies dell’associazione «TI rispetto», che sensibilizza sulla tematica e aiuta chi è vittima di bullismo e cyberbullismo: «Chi fa la differenza, è chi parla di fronte a episodi di bullismo. Parlare è il primo passo per non sentirsi solo». Nel volume si trova una pagina dedicata a «TI rispetto» che detta delle «linee guida» e invita il lettore a contattare l’associazione in caso di bisogno.

Anche l’obiettivo dell’autore è quello di poter aiutare con la sua opera persone in difficoltà, che stanno subendo vicende di bullismo o che stanno in tal senso elaborando un passato intricato e doloroso. Ispirandosi a un passo del Talmud, l’autore dice: «Se grazie al mio libro riesco a salvare una vita, quella parte della mia vita e lo sforzo di scriverla hanno avuto un senso e renderebbero il mio passato più sopportabile». Anche Pellicioli rimarca come la lettura e la letteratura possano contribuire alla salvezza delle persone.

Di questa specie di «missione» si è fatto carico anche la casa editrice svizzera Salvioni, presente con il responsabile Massimo Gabuzzi: «Quest’opera può aiutare i giovani che subiscono questo tipo di violenze; le pagine di questo libro raccontano un vissuto ed esperienze concrete relative al bullismo. La storia ci è particolarmente piaciuta e abbiamo deciso in breve tempo di pubblicare il testo di Bordoni». Inoltre, Gabuzzi dice con un certo orgoglio che è la prima opera di un valposchiavino pubblicata dalla Salvioni.

Tornando all’autore, Federico Bordoni, classe 1990, è di professione elettricista e per passione scrive e disegna. Il parto del romanzo è stato particolarmente lungo, circa 10 anni, interrotto e ripreso a intervalli, e strutturato maggiormente dopo aver frequentato un corso di scrittura, che gli ha dato gli strumenti necessari per portarlo a termine. Il desiderio di scrivere un’opera sul suo passato nasce quando ritrova una lettera destinata ai suoi genitori in cui riferisce di un tentativo di suicidio. «Rileggendola, mi sono visto così devastato in quel momento della mia vita e ho pensato di riportare in scrittura la mia vicenda personale, in maniera tale che, parlando del mio vissuto, possa forse aiutare qualcun altro che ha bisogno». Il percorso di scrittura da autodidatta è stato lungo con diverse rielaborazioni fino ad arrivare alla forma strutturata su due diari, quello di Julian, tredicenne vittima di bullismo, e quello di Anna, che si occupa della storia delle persone giustiziate per stregoneria. «I diari – afferma Pellicioli – dialogano nel loro proseguire fianco a fianco rendendo il quadro più completo e il diario di Anna dà una certa profondità grazie al contesto storico valposchiavino della caccia alle streghe».

L’autore si è documentato sulla caccia alle streghe e ha trovato in questa tragica Storia «un qualcosa che si rifà al bullismo», in cui «persone innocenti vengono prese di mira».

«Non è un libro creato per mettere sulla graticola i cattivi», afferma Bordoni, e alla domanda del moderatore se sia stato terapeutico scrivere, risponde: «Ho ripercorso tutto. In quei momenti drammatici ti senti sbagliato e addirittura ti senti in colpa. Scrivere mi ha fatto capire che non ero io quello sbagliato». Questa è una storia – sostiene Bordoni – che vuole raggiungere e può consigliare i giovani che subiscono il bullismo, i genitori e anche gli insegnanti.

«L’opera racconta il bullismo visto a 360° - riferisce Pellicioli -. Si leggono le riflessioni e le considerazioni di chi subisce, e l’autore tenta di capire il punto di vista di tutte le persone coinvolte: le reazioni, il non agire, i dubbi, in un’attenta indagine psicologica».

Se siete interessati, si può trovare il libro Diari di persecuzioni presso la biblio.ludo.teca La Sorgente di Poschiavo.

Redazione 150
Giovanni Ruatti
redazione@ilgrigione.ch
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