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Marco Ambrosino (PGI): «Il bilancio è positivo»

23-12-2021

«Sono tempi difficili, ma anche nel periodo della pandemia abbiamo curato vari progetti e ne abbiamo molti altri in cantiere per il futuro. E intanto inizio a capire il dialetto bregagliotto…»

C’è soddisfazione nelle parole di Marco Ambrosino, il giovane ticinese che dalla metà del 2020 è attivo come operatore della PGI nella sede del Centro regionale a Castasegna. Lo abbiamo incontrato per l'intervista di Più Bregaglia, la rubrica curata dalla nostra redazione insieme a labregaglia.ch.  

Signor Ambrosino, lei è arrivato in Bregaglia proprio nei mesi del lockdown, ma il suo lavoro non si è mai fermato…

Dobbiamo premettere che, come ben sappiamo, è stato un anno e mezzo molto complicato. La situazione determinata dal Covid-19 non mi ha permesso di sfruttare tutte le idee che avevo sin dal mio arrivo in valle. In questi diciotto mesi di attività ho cercato di riposizionare il Centro regionale Bregaglia valorizzando quanto di buono era già stato fatto e potenziandolo con delle piccole novità. 

Il 2021 è stato un anno ricco di anniversari.

Sì, abbiamo celebrato i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e i 120 dalla scomparsa di un grande dantista e teologo bregagliotto, Giovanni Andrea Scartazzini. A questa ricorrenza abbiamo dedicato la mostra  organizzata nel corso dell’estate alla Ciäsa Granda di Stampa, con una conferenza, che ha visto la presenza di relatori di alto livello come Andrea Tognina e Johannes Bartuschat. 

In più occasioni lei si è soffermato sulla centralità della collaborazione con le altre organizzazioni attive da Maloja a Castasegna. 

Ci siamo attivati per cercare di potenziare il rapporto con le istituzioni già presenti nel panorama culturale della valle. Mi riferisco ad esempio alla Villa Garbald, al Festival di teatro al Castelmur all’interno del quale abbiamo proposto uno spettacolo di marionette di Piero Del Bondio  e a una serie di altre iniziative, ad esempio quelle curate insieme alle istituzioni scolastiche.  Mi fa molto piacere collaborare con le Scuole di Bregaglia. Da tempo abbiamo l’idea di creare delle opportunità di incontro anche con la scuola secondaria. 

Quali sono i suoi obiettivi per il 2022?

Vorrei continuare sulla buona scia che abbiamo tracciato quest’anno, cercando di dare maggiormente un’identità riconoscibile alle iniziative del Centro regionale.  Tra i progetti a corto termine vorrei segnalare la ripresa della collaborazione con la Casa della letteratura della Svizzera italiana, un progetto che era già stato lanciato, ma che a causa della pandemia non era stato portato a termine. Proseguirà anche la sinergia con la Casa dei traduttori Looren. Avremo l’occasione di accogliere il poeta Yari Bernasconi. Un altro appuntamento molto importante sarà il concerto sulla piazza di Bondo con il jazzista Frank Salis, un evento che potrebbe attirare molto persone e fare conoscere maggiormente la PGi Bregaglia, che intende muoversi per proporre eventi culturali e linguistici che mirano al coinvolgimento di varie fasce di pubblico.

In conclusione, lei sembra soddisfatto di questa sua esperienza…

Dopo un anno e mezzo il bilancio  è molto positivo sia a livello professionale, sia umano. Piano piano comincio anche a capire il dialetto bregagliotto e ne sono molto contento.

Redazione 150
Stefano Barbusca
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