“Coltiviamo sogni” sul palco di Berna
Manca meno di un mese alla fatidica data. Il prossimo 4 novembre a Berna, sullo stesso palco dove nel 2016 Valposchiavo Turismo ricevette il premio Milestone per la sostenibilità, una giuria di esperti decreterà il vincitore di AgroPreis 2021 concorso a firma della Emmental Versicherung. Una cerimonia alla quale si potrà partecipare in prima persona, visto che ci sono ben 50posti a disposizione per i supporters valposchiavini e per essere presenti non c’è che da iscriversi al seguente indirizzo http://2021.agropreis.ch.
Ma c’è un modo ancora più concreto per fare sentire la propria voce: votare, votare, votare on line e sostenere così il progetto al seguente indirizzo: https://www.schweizerbauer.ch/vermischtes/agropreise/mit-beeren-terrassen-rekultiviert/?idU=1.
“Confidiamo nei nostri convalligiani e anche sui “pusciavin in bulgia” che speriamo di incontrare numerosi a Berna”, afferma Nicolò Paganini che con il cognato Marco Triacca della casa vinicola La Perla, ha scelto tre parole chiave per partecipare al concorso: collaborazioni, regionalità e passioni. Per Agropreis, invece, la loro esperienza - che va dalla coltivazione dei piccoli frutti, alla gestione di un agriturismo diffuso - si è meritata la nomination per la finale (riservata solo a 5 candidati) in virtù dell’innovazione che esprime, delle nuove idee di mercato che rappresenta e della creatività che ha dimostrato e dimostra.
“Collaborare è il nostro mantra - hanno dichiarato i due all’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi con la stampa -. Collaboriamo tra di noi (Triacca ha una casa vinicola che coltiva 3,5 ettari di vigneto in Valtellina, ndr), collaboriamo con altri agricoltori, ad esempio con i proprietari delle selve castanili o con chi conferisce le noci nel nostro centro di raccolta nell’ambito di un progetto cantonale che mira ad avere una torta di noci “Suisse made”, ndr) e collaboriamo anche con l’amico Iseppi che ha piantato ulivi per produrre olio evo in Valposchiavo. E poi c’è una forma di collaborazione a cui teniamo davvero tanto ed è quella con i privati: a Campascio abbiamo piccoli frutti su 10 ettari di territorio, suddiviso in una 70ina di parcelle, molte delle quali non sono nostre, ma di convalligiani che ce le hanno messe a disposizione. Questo ha permesso all’azienda di affermarsi e crescere (oggi dà lavoro a 8 dipendenti, che diventano una cinquantina con gli stagionali assunti per la raccolta di mirtilli, more, lamponi e fragole) e di recuperare anche della superficie strappandola al bosco”.
Come a dire: un sogno si può inseguire anche da soli, ma più sogni si possono coltivare solo se vengono condivisi, ed è quello che è successo a Brusio.
In prima fila a fare il tifo per i finalisti, c’è Valposchiavo Turismo che vede nell’azienda di Campascio una fucina di idee e soprattutto di prodotti da aggiungere al paniere agroalimentare. “L’idea di far soggiornare turisti a Brusio e poi di organizzare per loro winetour in Valtellina o dei Berrytour a Campascio è davvero innovativa come lo sono i prodotti marchiati “100% Valposchiavo”: il ketchup, la salsa di pomodoro (per la pizza made in Valposchiavo) e una serie di distillati messi a punto con un grapatt di chiara fama: Pietro Misani (e ancora una volta si torna a parlare di collaborazione)”, afferma con orgoglio il direttore di Valposchiavo Turismo Kaspar Howald. Quindi non resta che attendere e tenere le dita incrociate. Anzi no, facciamole andare sulla tastiera, e votiamo per realizzare un sogno, meritato, e che è davvero alla portata.