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Pastore e pastori ballano ispirati da Jerusalema

Lo scorso anno, a Pentecoste, un primo progetto, lanciato dalle pastore Mirja Zimmermann e Priscilla Schwendimann, aveva portato alla realizzazione di un culto online a cui avevano partecipato parrocchie e ministre e ministri di culto riformati di tutta la Svizzera.

A Natale, di fronte alla prospettiva di un nuovo lockdown, e per rompere il clima di inquietudine provocato dalla ripresa dei contagi, le due pastore, animatrici di un collettivo che si è dato il nome di #churchunited, ha proposto un secondo culto online svizzero.

E ora predicatrici e predicatori sono scesi dai pulpiti e si sono messi a ballare, in varie chiese, in tutta la Svizzera, raccogliendo la sfida della "Jerusalema Dance Challenge".

Un progetto nazionale

Il collettivo #churchunited gode dell'appoggio e del sostegno della neoeletta presidente della Chiesa evangelica riformata in Svizzera, Rita Famos, e ha coinvolto una cinquantina di pastore e pastori e collaboratrici e collaboratori ecclesiastici che hanno ballato sulle note di "Jerusalema", il celebre brano della cantante sudafricana Nomcebo Zidoke che ha suscitato, in tutto il mondo, moltissime iniziative denominate "Jerusalema Dance Challenge".

Un linguaggio comune

Nel pieno rispetto delle norme anti-pandemia, gruppi di cinque persone, con la mascherina, hanno ballato sulle piazze davanti alle chiese e nelle chiese. Da Coira a Basilea, da Lucerna a Zurigo a Berna, tutti si sono lasciati trascinare dalla musica di "Jerusalema".

Quella del collettivo #churchunited non è la prima iniziativa del genere, anzi, nel mondo è stata preceduta da innumerevoli altre esibizioni, iniziate già durante l'estate dello scorso anno. Recentemente aveva fatto scalpore, in Svizzera, il video realizzato dalle forze di polizia del cantone di Zugo. A riprova del fatto che "Jerusalema" è un motivo che parla un linguaggio compreso da tutti, in tutto il mondo.

Protezione e rifugio

Durante la pandemia, tutte le chiese hanno dovuto ricorrere a nuove forme di celebrazione e di incontro. Forse si spiega anche così il grande successo della canzone di Nomcebo Zikode, un canto nuziale sudafricano che parla di speranza e di un luogo che offre protezione e rifugio. Nella canzone, quel luogo è identificato con la biblica Gerusalemme, città ideale, verso cui tende chiunque speri in un mondo rinnovato, nel quale esprimere la propria gioia ballando.

Paolo Tognina

Redazione 150
Comunicato stampa
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