In Italia chiusi negozi, bar e ristoranti
Come preannunciato nelle scorse ore, l'Italia sceglie la linea più dura per contrastare il coronavirus e rallentare il diffondersi dell'epidemia. In base al decreto varato la scorsa notte dal governo italiano (11 marzo), sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, tra cui farmacie ed edicole. Sono sospese inoltre le attività dei servizi di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), e le attività inerenti i servizi alla persona (parrucchieri, barbieri, estetisti). Restano invece garantiti, nel rispetto delle norme igienico sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi.
Per quanto riguarda, infine, le aziende e le attività produttive in genere, il decreto raccomanda di fare ricorso laddove è possibile al lavoro a distanza e la sospensione delle attività dei reparti non indispensabili, il ricorso a ferie e congedi retribuiti, oltre naturalmente all'assunzione di protocolli di sicurezza, di sanificazione degli ambienti di lavoro e di limitare al minimo gli spostamenti all'interno dei siti, contingentando l'accesso negli spazi comuni.
Le restrizioni resteranno in vigore fino al 25 marzo.