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Parlamento respinge iniziativa lingue straniere

Il Gran Consiglio grigionese raccomanda al popolo di respingere l'iniziativa  "sulle lingue straniere", che prevede l'insegnamento di una sola seconda lingua alle scuole elementari: l'inglese o il tedesco a seconda della regione linguistica.

La decisione è stata presa con 93 voti contro 17 dopo quasi quattro ore di discussioni. Il parlamento cantonale - che ha esaminato per la seconda volta l'iniziativa dopo averla dichiarata nulla tre anni fa - ha così seguito il parere del Governo e della sua Commissione per la formazione e la cultura, giudicando che un'accettazione del testo discriminerebbe le minoranze svizzeroitaliana e romancia le quali, contrariamente alla maggioranza tedescofona, non potrebbero imparare l'inglese nella scuola primaria.

I deputati hanno respinto una proposta di controprogetto avanzata da una minoranza della commissione. Essa prevedeva a sua volta che nella scuola elementare fosse insegnata una sola lingua "straniera", ma si sarebbe dovuto trattare obbligatoriamente di una lingua cantonale, in modo da "salvaguardare la pace linguistica". Non ha trovato maggiore consenso neppure l'idea di un consigliere del PBD di rinviare la questione al Governo per ulteriori chiarimenti.

Il consigliere di Stato Martin Jäger, capo del Dipartimento dell'educazione, ha invitato il Gran Consiglio a non prendere "treni speciali" dopo che il Cantone ha speso molta energia per introdurre l'attuale modello. Questo prevede che dalla terza classe sia insegnata una lingua nazionale come prima lingua "straniera", mentre dalla quinta tutti imparano l'inglese. Finora nessun Cantone si è distanziato da questo modello, ha sottolineato il consigliere di Stato socialista.

Dal 2010 nei Grigioni e in altri sei cantoni sono state consegnate iniziative a favore di una sola lingua straniera alle elementari, giustificate affermando che due sono un onere eccessivo per gli scolari. In nessun cantone simili iniziative sono state finora approvate dal popolo. L'ultimo "no" è arrivato domenica scorsa dai votanti di Basilea Campagna con una maggioranza di quasi il 68%.

Lungo iter parlamentare-giudiziario

L'iniziativa "Solo una lingua straniera nelle scuole elementari (iniziativa sulle lingue straniere)", depositata il 27 novembre 2013 con 3'709 firme valide, vuole in sostanza che alle elementari, oltre all'idioma regionale, venga insegnato solo l'inglese o il tedesco: il primo nelle zone tedescofone, il secondo in quelle italofone e romance.

Il 20 aprile del 2015, il Gran Consiglio del cantone trilingue, con 82 voti contro 34, aveva dichiarato il testo nullo, giudicandolo discriminatorio nei confronti delle minoranze e quindi contrario al diritto federale.

Il Tribunale amministrativo cantonale, a seguito di un ricorso, ha però annullato la decisione parlamentare nel marzo 2016, rilevando che l'iniziativa riguarda unicamente l'insegnamento delle lingue straniere nelle scuole elementari senza restrizioni a livello secondario: gli allievi alla fine della scuola obbligatoria avrebbero comunque la possibilità di acquisire le competenze linguistiche richieste dal diritto federale.

Chiamato a sua volta ad esprimersi, il Tribunale federale (TF) ha giudicato valida l'iniziativa. I giudici della prima sezione di diritto pubblico del TF, con tre voti contro due, hanno respinto il 3 maggio 2017 un ricorso di rappresentati delle minoranze linguistiche italiana e retoromancia, non ravvisando una violazione manifesta dell'uguaglianza di trattamento e neppure del divieto di discriminazione.

La palla è così tornata nelle mani del Governo di Coira, che lo scorso 21 marzo ha chiesto al Gran Consiglio di respingere l'iniziativa e di rinunciare a un controprogetto, e oggi è stato seguito dai deputati.

Redazione 150
Keystone-ATS
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