Leggere

Versione completa

Non sei abbonato? Scegli un abbonamento
Sponsor Jenny

Concorso autunno in cornice cellulare 3fef1

Coro Misto 2 4608c

Concerto di Natale con il Coro Misto Poschiavino

L’ultimo appuntamento con i concerti nella Chiesa evangelica di Poschiavo è andato in scena il 26 dicembre: un evento musicale in tre atti, con protagonisti il Coro Misto Poschiavino e tre musicisti che hanno proposto un repertorio di pezzi natalizi o di opere dal rilevante afflato spirituale.

Numeroso il pubblico accorso al tradizionale concerto di Natale del Coro Misto Poschiavino. Il gruppo canoro, diretto da Valter Mazzoni, ha trasmesso tutta la profondità e la meraviglia di opere musicali composte nei secoli scorsi. Lo ha fatto ai piedi dello speciale albero di Natale della chiesa riformata di Poschiavo, che alla vigilia di Natale viene acceso con una miccia collegata alle candele di cera, dando una spettacolare fiammata; un unicum nella Svizzera italiana.

Il concerto si è avviato con l’antica e “cullante” lauda Puer natus. «Le ninne nanne per la nascita di Gesù bambino – ha rivelato Giada Tuena, presentatrice del repertorio proposto– potevano ben servire per il proprio bambino. (…) La motivazione devozionale delle laude porta con sé sempre un gusto narrativo e una piacevolezza tutta domestica, soprattutto laddove la maternità di Maria dona una calda intimità alle tematiche del testo». È stata un’introduzione adeguata al resto del concerto a tema sacro e natalizio, seguita dall’inno latino medievale Gaudete.

Si è poi passati a una canzone in lingua portoghese, Noite Azul, che sicuramente avrà fatto molto piacere alle persone d’origine lusitana presenti all’interno della chiesa. Il tema della notte è stato proposto anche con il canto O Nuit di Jean-Philippe Rameau, tratto dall’opera settecentesca Ippolito e Aricia. «”O Notte! Vieni a portare sulla Terra il soave incanto del tuo mistero”. Questa è la frase con cui si apre il brano che è un inno alla notte e al fascino che essa porta con sé. Un mistero le cui voci cantano la speranza».

Nella seconda parte l’organo della chiesa, suonato da Mattia Gusmerini, ha accompagnato alcune sonate di violino e di tromba. Prima, il violinista Lorenzo Medde ha eseguito la Sonata in Sol minore di Antonio Vivaldi, un andante cantabile settecentesco di Giuseppe Tartini, le Cantique de Noël o Holy Night di Adolphe Adam e infine la pastorale del concerto Fatto per la notte di Natale di Arcangelo Corelli, che è uno di quei pezzi che rientra nella tradizione della musica accompagnatoria del presepe della Messa di Natale. Dopo è toccato a Gioacchino Sabbadini eseguire con la tromba la cantata sacra Wachet auf, ruft uns die Stimme di Johann Sebastian Bach e la Toccata di Gianbattista Martini, maestro di Mozart.

Nel terzo atto sono state interpretate dal coro due composizioni più moderne e – a ben sentire – più ardite: Illuxit Nobis Hodie (Oggi brilla su di noi) di Albert Alcazar Pastor, che ha un inizio e una fine con una melodia in stile gregoriano cantata in latino e una centrale in lingua inglese; e Ring Christmas bells, musica dell’ucraino Mycol Leontovych, eseguita nel 1916 all’Università di Kiev e poi riproposta 6 anni dopo con grande successo a New York, alla quale il compositore non poté essere presente, poiché assassinato per i suoi ideali indipendentisti.

In seguito è stata la volta della pastorale natalizia S’accese un astro in Cielo di Georg Friedrich Haendel, uno dei brani più famosi della musica barocca, e della popolarissima Stille Nacht, eseguita per la prima volta nel 1818 a Oberndorf, cantata dal Coro misto a luci soffuse e con la dolce scena di una bambina che ha attraversato la chiesa portando una lanterna accesa ai piedi del coro. Un momento di profonda pace e rara emozione. Il concerto si è concluso con il canto natalizio Joy to the world di Isaac Watts, la cui melodia è basata sul “Messiah” di Haendel, arrangiata in seguito da Lowell Mason.

È stato un concerto di Natale che ci ha donato pace e serenità, un momento di lentezza e di quiete spirituale lontano dalla frenesia e dal materialismo della nostra società. Un’ora in cui il mondo si è fermato per assaporare lo spirito del Natale e la bellezza dell’immensa musica partorita nei secoli scorsi da grandi compositori.


Redazione 150
Giovanni Ruatti
redazione@ilgrigione.ch
Submit to FacebookSubmit to Twitter
Commenta questo articolo

1000 caratteri rimasti


avanguardia menghini 3c5c4

La Tipografia Menghini
stampa in Valposchiavo

Il Grigione Italiano

Strada S. Bartolomeo 1A
CH-7742 Poschiavo

T +41 81 844 01 63
redazione@ilgrigioneitaliano.ch