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Da sinistra: Cristian Raselli, Emanuele Bontognali, Giovanni Jochum, Arturo Plozza e Guido Badilatti, davanti alla riproduzione in scala del nuovo centro medico a Poschiavo

Il CSVP riorganizza la chirurgia/anestesia

Ad appena un anno dall'entrata in vigore del nuovo concetto, che abbandonava il modello della chirurgia di urgenza per passare ad uno di semi urgenza, il Centro sanitario Valposchiavo è di nuovo costretto a rimettere mano alla chirurgia: dal servizio garantito 5 giorni su 7 (dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 19) si passa ora a un'offerta chirurgica e anestesiologica di tipo elettivo, che sarà garantita un giorno alla settimana, senza più la reperibilità dell'anestesista e del chirurgo. Alla base della decisione, comunicata questa mattina dai vertici del CSVP durante una conferenza stampa convocata per fare il punto della situazione e per discutere di questi e altri temi che riguardano l'offerta sanitaria in Valposchiavo, la disdetta lo scorso 31 dicembre di uno dei due anestesisti che prestavano il loro servizio sul territorio. "Il nuovo concetto è stato sviluppato unicamente per soddisfare le esigenze dovute alle mancate risorse di personale specializzato e in considerazione delle reali contingenze legate al servizio" ha spiegato il presidente del Consiglio di Fondazione e Podestà di Poschiavo, Giovanni Jochum, escludendo nel modo più assoluto che sulla decisione abbiano pesato aspetti finanziari. Il problema era e rimane la difficoltà nel reperire figure professionali specializzate, disposte a prestare servizio con continuità sul territorio."Con un anestesista solo, non è possibile garantire un picchetto anche solamente nei cinque giorni a settimana" ha precisato il presidente del Comitato del Consiglio di Fondazione, il dottor Emanuele Bontognali, che ha ben chiara la problematica. "Sappiamo bene che queste scelte hanno un forte impatto sull'opinione pubblica - ha aggiunto - ma, come per la ginecologia, vogliamo soluzioni che da un lato siano sostenibili nel tempo e che dall'altro garantiscano un'offerta di qualità per la popolazione". 

A seguito della decisione adottata dal Consiglio di Fondazione per fare fronte al venire meno di uno dei due anestesisti in servizio, i membri della Direzione hanno comunicato questa mattina che anche il dottor Tarcisio Menghini ha deciso di rinunciare all'incarico quale medico chirurgo presso il CSVP, mentre continuerà a esercitare la professione quale medico accreditato. Al momento, dunque, il CSVP sta cercando sia un medico chirurgo, sia un anestesista, disposti entrambi a operare un giorno a settimana su base elettiva. "Il venire meno della reperibilità ha già allargato di molto la platea di professionisti potenzialmente interessati, che non devono più per forza abitare in Valposchiavo o comunque non oltre il comprensorio di Tirano" ha detto Jochum, ribadendo che è ferma volontà dei vertici del CSVP mantenere un presidio di chirurgia sul territorio. 

In quest'ottica, del resto, si è lavorato con esiti che, a distanza di un anno, possono dirsi positivi per quanto riguarda l'offerta di ginecologia e di pediatra in Valposchiavo. Dopo le molte perplessità e le insicurezze iniziali, giustificate anche da una comunicazione tardiva rispetto alle decisioni già adottate, la scelta di spostare i parti a Samedan non ha comportato, a detta dei responsabili del CSVP, particolari disagi o situazioni di criticità, mentre grazie alla collaborazione con l'ospedale dell'Engadina Alta (e in particolare della dott.ssa Cathrin Buchi, primario in Pediatria e Neonatologia) è stato possibile introdurre un nuovo servizio di collaborazione tra medici di famiglia e la pediatra, che a cadenza regolare visita sul posto bambini con problematiche particolari inviati dai medici di famiglia e propone, in alternanza agli stessi, le visite di prevenzione. "Il fatto di avere specialisti che vengono regolarmente in Valposchiavo non solo risparmia un viaggio a chi si sarebbe dovuto comunque spostare fuori valle, ma coinvolgendo i professionisti che già operano sul territorio è un arricchimento per tutti" sempre Bontognali. 

Durante la conferenza stampa di questa mattina è stato annunciato anche l'avvio dei lavori per il nuovo Centro medico della Valposchiavo. Un investimento complessivo di quasi 8 milioni di franchi, tutti a carico del CSVP. "Sono partite le opere di cantiere di questa prima fase che durerà sino alla fine del 2023 - ha spiegato il direttore Guido Badilatti -. Attualmente sono già stati deliberati appalti per 3'364'000 di franchi, tutti a imprese del posto". Particolarmente soddisfatto nel vedere finalmente le ruspe all'opera si è detto Cristian Raselli, medico accreditato e membro della Direzione generale del CSVP, sicuro che il nuovo Centro medico rappresenti la soluzione per garantire un servizio territoriale di qualità anche in futuro. "Sono già in contatto con due giovani medici, che hanno manifestato la loro disponibilità a venire a lavorare nel nuovo Centro medico" ha detto. Un Centro medico che sarà della Valposchiavo, è stato ribadito anche da Arturo Plozza, membro del Consiglio di Fondazione e sindaco di Brusio. "Le discussioni in corso a Brusio per un eventuale centro "satellite" non sono in alcun modo in concorrenza con il progetto del nuovo Centro medico, che sono convinto sia la decisione giusta per tutta la Valle".

L'articolo completo sul numero del 10 marzo 2022

Grigione Michela Nava
Michela Nava
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